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Una ricerca dell’Università di Macerata esamina i fattori che influenzano l’adozione di dispositivi tecnologici in campo medico da parte di persone anziane con malattie croniche, offrendo consigli pratici a sviluppatori, caregiver e decisori politici.

Il contesto

L’invecchiamento della popolazione porta con sé importanti implicazioni sociali. Secondo i dati Istat1, al 1° gennaio 2023, le persone ultrasessantacinquenni in Italia sono arrivate a superare i 14 milioni, rappresentando più del 24% della popolazione totale, di cui il 7,7% ha più di ottant’anni. La tendenza di crescita della popolazione anziana, attesa anche per i prossimi anni, non si limita al contesto italiano. Il Dipartimento di Economia e Affari Sociali delle Nazioni Unite2 prevede che nel 2050 gli over 65 costituiranno il 16% della popolazione mondiale (nel 2022 erano il 10%), con un’aspettativa di vita che si andrà ad assestare intorno ai 77 anni (nel 2019 era inferiore ai 73 anni). I sistemi sanitari dovranno quindi gestire una pressione sempre crescente.

L’implementazione di tecnologie mediche emerge come una delle possibili risposte a questa sfida. Software e dispositivi tecnologici stanno dimostrando di poter garantire agli individui di età avanzata una maggiore indipendenza e partecipazione sociale, una gestione più efficace delle malattie, una più puntuale comunicazione coi medici, una riduzione dei tempi di attesa per le diagnosi e per le visite, un monitoraggio più accurato dei segni vitali, dell’attività fisica e dello stile di vita.

Esempi di questi strumenti sono la telemedicina, specifiche applicazioni per lo smartphone, dispositivi indossabili, tracciatori, robot, videogiochi per incentivare l’attività fisica, piattaforme di videoconferenza e molto altro. Nonostante i potenziali vantaggi, la loro adozione da parte degli utenti non è però scontata.

La ricerca

Le professoresse del Dipartimento di Scienze Politiche, della Comunicazione e delle Relazioni Internazionali dell’Università di Macerata Alessia Bertolazzi, Valeria Quaglia e Ramona Bongelli hanno recentemente condotto una ricerca sull’adozione delle tecnologie sanitarie da parte di anziani con malattie croniche (Barriers and facilitators to health technology adoption by older adults with chronic diseases: an integrative systematic review3, pubblicata sulla rivista internazionale BMC Public Health). Lo studio si concentra sulle principali variabili che possono ostacolare o facilitare l’accettazione di questi strumenti. Tali fattori sono stati raccolti in cinque macrogruppi in base a criteri demografici e a elementi legati alla salute, alle predisposizioni individuali, alla tecnologia e a dinamiche sociali.

Foto dal Convegno "Anziani e digitale. Processi di inclusione al di là dell’ageismo"
Le docenti Bertolazzi, Quaglia e Bongelli presentano la propria ricerca nell’ambito dell’incontro “Anziani e digitale. Processi di inclusione al di là dell’ageismo”.

Iniziando con i fattori demografici e socioeconomici, gli anziani con un livello di istruzione più elevato risultano essere avvantaggiati nell’utilizzo delle tecnologie. Anche il reddito influisce: risorse finanziarie limitate possono significare difficoltà nell’acquisto dei dispositivi tecnologici più costosi, una connessione Internet meno efficiente e minore spazio a disposizione per l’installazione di apparecchiature in casa.

Passando ai fattori legati alla salute, si evince che problemi di vista e di udito, deficit motori e disturbi cognitivi possono complicare l’efficace utilizzo dei dispositivi tecnologici per come sono ad oggi spesso concepiti.

L’analisi dei fattori disposizionali riguarda l’insieme delle credenze, degli atteggiamenti e delle predisposizioni degli individui. In questo campo, i pregiudizi nei confronti della tecnologia, la mancanza di interesse verso le novità e la paura di alterazioni della propria routine risultano essere un freno all’adozione di tali strumenti. A questi aspetti si possono aggiungere timori legati a frodi online, alla tutela della propria privacy e a malfunzionamenti o errori nell’utilizzo dei dispositivi.

Non possono essere poi esclusi dallo studio i fattori legati alla tecnologia stessa: la facilità di fruizione, un design semplice e chiaro e un basso livello di invasività risultano essere le carte vincenti. Generalmente molto apprezzata è la possibilità di utilizzare le innovazioni tecnologiche per fissare obiettivi legati all’attività fisica, ricevere promemoria, tenere sotto controllo il proprio stato fisico e condividere i dati con gli operatori sanitari.

È stato dimostrato che definire degli obiettivi legati al benessere fisico e poterli monitorare migliora la propria motivazione e responsabilizza l’utente.

Infine, per quel che concerne i fattori sociali, la percezione di migliorare la comunicazione con medici e infermieri può incentivare l’utilizzo degli strumenti sopraindicati. Sebbene in alcuni casi sia ravvisabile un effettivo miglioramento imputabile ad apparecchiature tecnologiche nell’interazione con altri pazienti, con i parenti e con gli operatori sanitari, il rischio che alcuni dispositivi possano sostituirsi alle relazioni fisiche è presente e merita particolare attenzione.

I consigli

La ricerca non si esaurisce nell’analisi teorica, ma offre anche degli spunti pratici, indirizzati non solo agli sviluppatori delle tecnologie ma anche a decisori politici e caregiver (persone, spesso familiari, che si occupano di dare assistenza a individui malati o non autosufficienti). Tra i feedback riportati si evidenzia la necessità di rendere le strumentazioni più accessibili riducendone o eliminandone i costi, garantendo l’accesso a Internet nelle abitazioni e adottando misure per renderle utilizzabili dalle persone con disabilità. Per favorire l’accettazione dei dispositivi, si suggerisce l’organizzazione di corsi per migliorare le competenze tecnologiche delle persone più anziane, affrontando anche le preoccupazioni riguardanti la privacy e i potenziali malfunzionamenti. Dal punto di vista della progettazione degli strumenti digitali, risulta preferibile coinvolgere gli utenti direttamente nel processo, in modo da adattarli alle loro reali esigenze.

  1. ISTAT. RAPPORTO ANNUALE 2023. La situazione del Paese | 2023. ↩︎
  2. United Nations Department of Economic and Social Affairs. World Population Prospects 2022 Summary of Results | 2022. ↩︎
  3. Bertolazzi, A., Quaglia, V. & Bongelli, R. Barriers and facilitators to health technology adoption by older adults with chronic diseases: an integrative systematic review. BMC Public Health 24, 506 | 2024. ↩︎
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