Sottoscritto in occasione della partecipazione dell’archeologo Giuseppe Mazzilli al workshop internazionale sulla protezione e conservazione delle antichità.

Formalizzato l’accordo quadro di collaborazione tra le Università di Macerata e di Sabratha in Libia. Il memorandum prevede scambio di docenti e studenti, ricerca congiunta in ambito archeologico e storico-architettonico, confronto e interazione progettuale su temi di interesse comune.

Giuseppe Mazzilli, invitato a partecipare a  metà maggio (12-14 maggio 2024) come esperto al workshop sulla protezione e conservazione delle antichità in Libia, con una relazione sulle missioni archeologiche condotte dall’Ateneo nel tempo, ha potuto incontrare il rettore dell’Ateneo libico Salem Elhrishy.

Mazzilli, ricercatore di storia dell’architettura a Unimc e co-direttore della missione archeologica insieme a Maria Antonietta Rizzo, docente di etruscologia ed antichità italiche, ha presentato le attività di ricerca, restauro e formazione condotte in Libia dall’Università di Macerata a partire dal 1968, illustrando il ruolo chiave delle missioni italiane nella salvaguardia del patrimonio archeologico tripolitano e cirenaico nel delicato frangente storico-politico attualmente vissuto dal Paese.

Il workshop, svoltosi a Tripoli al Red Castle, è stato organizzato dall’Unione Europea, in seno al programma Taiex “Technical Assistance and Information Exchange Instrument” (Strumenti di assistenza tecnica e scambio di informazioni), in collaborazione con il Dipartimento di archeologia della Libia. Hanno partecipato esperti provenienti da Francia, Germania, Grecia, Polonia, Marocco e Svizzera, oltre che dall’Italia e dalla stessa Libia, che hanno discusso di modelli, modi e possibilità di protezione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale, in particolare archeologico, libico, sotto il profilo legislativo, gestionale e operativo.

Presenti le autorità libiche, l’ambasciatore Ue Nicola Orlando, l’ambasciatore d’Italia Gianluca Alberini e le rappresentanze diplomatiche di Grecia, Francia e Spagna, oltre che dei direttori delle missioni italiane, francese e polacca attive nel Paese, Mazzilli

La partecipazione al workshop si inserisce nel quadro della ripresa delle attività sul campo dell’Università di Macerata, che non ha mai interrotto le proprie ricerche e i propri legami con la Libia, partecipando a un convegno a tema, sottoscrivendo un nuovo accordo quinquennale con il Dipartimento delle Antichità della Libia e riavviando la missione a Sabratha e a Leptis Magna nel corso del 2023.

I prof. Giuseppe Mazzilli e Maria Antonietta Rizzo  per Unimc a Tripoli nel 2023 per il nuovo accordo quinquennale tra UniMC e il Department of Antiquities della Libia
I prof. Giuseppe Mazzilli e Maria Antonietta Rizzo per Unimc a Tripoli nel 2023 per il nuovo accordo quinquennale
tra UniMC e il Department of Antiquities della Libia

La Missione Archeologica in Libia dell’Università di Macerata è stata avviata nel 1968 da Antonino Di Vita, al quale proprio in quell’anno – dopo aver ricoperto, tra il 1962 e il 1965, la carica di adviser per le antichità dell’allora governo libico – era stata affidata la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana. Da quel momento, la Missione ha operato con continuità conducendo scavi, effettuando interventi di restauro, completando lo studio e l’edizione di alcuni dei più importanti monumenti di Sabratha e Leptis Magna. Training e formazione del personale del Libyan Department of Antiquities, oltre ad attività per la conservazione e la valorizzazione dei due principali siti archeologici della Tripolitania, sono stati da sempre tra i punti di forza della fruttuosa collaborazione tra le istituzioni libica e maceratese.