Nel contesto della crescente frenesia della vita quotidiana e della predominanza della tecnologia, il Dipartimento di Studi Umanistici di UniMc ha lanciato un innovativo progetto di formazione che mira a favorire la meditazione e la presenza mentale come strumenti di crescita personale e riflessione profonda. Questo percorso formativo, rivolto a studentesse e studenti, personale tecnico-amministrativo (PTA), docenti e cittadini, si pone l’obiettivo di riscoprire la connessione con se stessi, promuovere il benessere psicofisico e sviluppare una maggiore capacità di distacco emotivo rispetto agli eventi esterni.

«La pressione sociale del “dover fare” e l’invasività del mercato globale – spiega il direttore di dipartimento Roberto Mancini – minacciano di ridurre l’esperienza umana a un mero strumento di produzione e consumo. In questo scenario, il Dipartimento di studi umanistici ha voluto dare una risposta concreta, offrendo agli individui uno spazio di crescita personale che vada oltre le definizioni sociali e professionali a cui siamo abituati».

L’obiettivo centrale del progetto è quello di aiutare le persone a riscoprire il contatto con se stesse, a focalizzarsi sulla propria autenticità e a sviluppare una vita interiore più ricca e consapevole. In un mondo che troppo spesso enfatizza l’efficienza e la produttività, la meditazione diventa uno strumento potente per riscoprire il valore della coscienza, della riflessione etica e della sensibilità affettiva. Questo percorso si inserisce perfettamente nell’orizzonte di un Dipartimento, che promuove l’umanesimo come elemento fondante del sapere, e intende offrire ai partecipanti la possibilità di vivere criticamente e liberamente all’interno di una cultura dominata dalla logica utilitaristica e tecnologica.

La struttura

Il progetto si sviluppa attraverso un ciclo di quattro incontri pubblici annuali, della durata complessiva di tre anni. Questi incontri sono pensati come momenti di approfondimento teorico e pratico, con la partecipazione di esperti di diverse discipline. Gli incontri passati, ad esempio, hanno visto il coinvolgimento di figure di spicco come Franco Fabbro, neuroscienziato e meditante, Claudia Baracchi, filosofa e storica della filosofia, il poeta Franco Arminio e lo scrittore Adrian Bravi. Questi interventi sono arricchiti da esercizi pratici di meditazione e momenti di dialogo con il pubblico, in un ambiente che stimola la riflessione profonda e il confronto tra diverse esperienze.

Il successo ottenuto dalle edizioni precedenti, con una partecipazione che ha superato le 80-100 persone per incontro, testimonia l’interesse e l’apprezzamento per una proposta che non si limita all’ambito accademico, ma che abbraccia una dimensione più ampia e inclusiva della comunità.

«Durante gli incontri – continua Mancini – vengono trattati temi cruciali per lo sviluppo di una vita autentica e consapevole, come la capacità di mantenere una “distanza interiore” dagli eventi esterni, il valore del silenzio contemplativo, l’ascolto dei sentimenti, la presenza mentale nelle relazioni interpersonali e la cura della propria identità. L’approccio include anche l’esplorazione della sofferenza, della creatività, dell’immaginazione e della sensibilità etica. I partecipanti sono invitati non solo ad ascoltare ma anche a partecipare attivamente, grazie a esercizi di meditazione guidata che favoriscono l’integrazione pratica delle tematiche trattate».

Coinvolgimento del territorio e co-progettazione

Il progetto non è stato concepito solo all’interno dei confini accademici, ma è stato sviluppato grazie a una co-progettazione che ha coinvolto anche le istituzioni locali, come il Comune di Macerata, e numerose associazioni del terzo settore. Questo approccio ha permesso di integrare diverse realtà e di rendere il progetto una risorsa per tutta la comunità, non solo per l’ambito universitario.

Guardando al futuro, sono previsti nuovi incontri ed eventi dedicati a come affrontare le difficoltà quotidiane in modo consapevole, favorendo uno stile di vita più equilibrato e riflessivo. La saggezza, in questo contesto, diventa il filo conduttore delle proposte future, offrendo ai partecipanti strumenti per vivere con maggiore consapevolezza e autenticità.