Il progetto dell’Università di Macerata volto a implementare strumenti tecnologici innovativi e prove digitalizzate per il rilevamento e il monitoraggio della disgrafia

Il periodo che va dai 5 ai 7 anni di età è una fase molto sensibile e delicata per lo sviluppo cognitivo dell’essere umano. È proprio in questa fase della crescita che si può individuare la presenza di eventuali Disturbi Specifici dell’Apprendimento, come dislessia (difficoltà nella lettura veloce e ad alta voce), disgrafia (difficoltà nella scrittura a mano), disortografia (difficoltà a tradurre i suoni delle parole in simboli grafici) e discalculia (difficoltà nel calcolo matematico).

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Istruzione (2022), negli ultimi sette anni è aumentata in modo esponenziale la percentuale di alunni che presentano uno o più disturbi dell’apprendimento. Cogliere in maniera specifica e ravvicinata i vari disturbi permette di intervenire velocemente e progettare interventi educativi corretti e personalizzati. In presenza di difficoltà nella scrittura, ad esempio, le tecnologie possono fornire un supporto per quanto riguarda la motivazione dello studente nello svolgere esercizi di potenziamento.

Il progetto

“E-hand. Empowering middle childhood handwriting” è un progetto di rilevante interesse nazionale finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca che nasce dalla collaborazione di quattro università – UniMc, Università Digitale Pegaso, Università Politecnica delle Marche e Università degli Studi di Padova – di cui l’Università di Macerata è capofila. L’obiettivo principale è quello di sviluppare un sistema di tecnologie che possano andare a mappare l’eventuale presenza di disgrafia e, dunque, cogliere alcuni degli interventi specifici e funzionali per i bambini e le bambine in età scolare e prescolare.

Il progetto di ricerca verte sullo sviluppo e la sperimentazione di strumenti tecnologici innovativi e prove digitalizzate per il rilevamento e il monitoraggio della disgrafia nel processo di scrittura a mano. Il fine ultimo è quello di sviluppare e testare nuovi ausili didattici per migliorare la scrittura, intervenire precocemente su eventuali problemi di disgrafia e supportare gli studenti che si trovano a vivere in contesti svantaggiati.

«Vi è una chiara necessità – sostiene la docente di Didattica e pedagogia speciale Noemi Del Bianco – di implementare quelli che sono gli strumenti di individuazione specifica di disgrafia per la fase di pre – alfabetizzazione. È importante che questi strumenti siano digitali, in quanto consentono l’applicabilità già a partire dalla scuola dell’infanzia, fascia di età particolarmente sensibile, e permettono la somministrazione di compiti grafo-motori e di disegni non testuali».

Il braccio robotico

Braccio robotico TOUCH-X (da Facebook: “Centro TincTec“)

Una volta individuata la presenza di difficoltà nella scrittura, si deve procedere alla corretta progettazione dello specifico intervento educativo. In tal senso, l’Università di Macerata sta portando avanti uno studio esplorativo sulla possibilità di utilizzare uno strumento tecnologico per potenziare le abilità grafo motorie dei bambini e delle bambine sia con disgrafia che senza.

Si tratta di TOUCH – X, un braccio robotico che acquisisce il movimento che viene poi impresso su un tablet e consente la percezione tattile di oggetti ed elementi digitali. Il dispositivo dà un tocco o una vibrazione per guidare durante la scrittura o il disegno, aiutando a compiere movimenti più precisi e migliorare le abilità motorie legate alla grafia. È uno strumento molto utile per intervenire correttamente sul disturbo e per procedere con esercizi di potenziamento.

L’uso di strumenti digitali in chiave ludica può rappresentare una strategia valida per intervenire in maniera funzionale sui DSA. Le nuove tecnologie consentono di raccogliere un numero significativo di parametri e di indicatori durante la scrittura a mano, permettono l’acquisizione di dati che sono relativi al micromovimento del gesto grafico e consentono l’acquisizione di caratteristiche espressive, emotive e posturali dei bambini e delle bambine. Apportano anche tanti vantaggi per il rilevamento della disgrafia tra cui: rapidità nella somministrazione delle prove, specificità nel cogliere un elemento che interessa analizzare, affidabilità e facilità di somministrazione.

Resta da vedere quali saranno gli sviluppi del progetto e se sarà possibile utilizzare i frutti del lavoro di ricerca come ausili didattici non solo in laboratorio ma anche in aula e in altri contesti educativi.