Da oltre un decennio, l’Università di Macerata coltiva un legame profondo e sempre più strutturato con la cultura cinese, che va ben oltre l’ambito accademico. Questo rapporto si concretizza ogni giorno in decine di scuole italiane, grazie all’instancabile attività dell’Istituto Confucio, vero e proprio motore di promozione della lingua e della cultura cinese nei percorsi scolastici di secondo grado.

“È parte della nostra missione costruire ponti culturali solidi tra l’Italia e la Cina. Crediamo che questi ponti debbano essere fondati sulla conoscenza e sulla formazione. Non si tratta solo di insegnare una lingua, ma di avvicinare mondi”.

Giorgio Trentin, Direttore dell’Istituto Confucio, spiega come si attua questa missione.

“L’Istituto Confucio è attivo da oltre dieci anni in progetti che mirano a inserire stabilmente la lingua cinese nei programmi scolastici, sia in forma extracurricolare che curricolare, come lingua terza secondo le disposizioni dell’ex riforma Gelmini. Gli studenti possono frequentare corsi regolari all’interno dell’orario scolastico, grazie alla presenza di un lettore madrelingua cinese e di un docente di lingua italiana. In più, partecipano a iniziative culturali, incontri di approfondimento e preparazione per i test di certificazione HSK e HSKK, fondamentali per chi desidera proseguire gli studi o intraprendere una carriera internazionale”.

Giorgio Trentin
Giorgio Trentin

Numerosi sono i licei che collaborano con l’Istituto Confucio nella gestione delle cosiddette Classi Confucio, veri e propri hub di scambio culturale. Tra questi spiccano il Liceo Classico “G. Leopardi” di Recanati, il Polo Liceale “Saffo” di Roseto degli Abruzzi e il Liceo Scientifico “G. Galilei” di Macerata, che sta lavorando all’introduzione di un curriculum internazionale con lingua cinese a partire dall’anno scolastico 2025-2026.

Ma il progetto si estende ben oltre i confini marchigiani: l’Istituto Confucio è attivo anche in Puglia, Abruzzo, Trentino e persino in Basilicata. Per citarne alcuni: il Liceo “G. Ferraris” di Taranto, il “F. De Sanctis” di Trani e la SSML “Bona Sforza” di Bari. Corsi di lingua cinese, attività culturali, certificazioni ufficiali: ogni scuola aderente entra a far parte di una rete nazionale di formazione interculturale di cui l’Istituto Confucio è capofila.

Un esempio particolarmente significativo è quello della scuola bilingue “MySchool” di Civitanova Marche, dove l’insegnamento del cinese è inserito in un contesto di bilinguismo precoce, a dimostrazione di quanto sia forte la convinzione che la cultura cinese debba essere introdotta fin dai primi anni di studio.

Per gli studenti, il percorso è anche premiante: chi, al termine del quinquennio scolastico, raggiunge il livello 3 della certificazione HSK, si vedrà riconosciuto sul libretto universitario l’esame di Lingua Cinese Livello 1, il primo del curriculum universitario.

Questo complesso sistema di collaborazioni e progetti dimostra il ruolo di Macerata quale crocevia di dialogo e formazione tra Europa e Asia. Un modello virtuoso di internazionalizzazione che parte dai banchi di scuola secondaria di secondo grado grazie all’instancabile lavoro dell’Istituto Confucio.