C’è una storia nell’Impero romano che non si legge spesso nei manuali scolastici, né si trova tra le narrazioni più celebrate del potere assoluto. È la storia dei vinti prima ancora di combattere, dei giovani eredi esclusi, avvelenati, sacrificati sull’altare della ragion di Stato.

In Imperatori Mancati. Diritto e Potere nelle trame della dinastia giulio-claudia, Pierangelo Buongiorno — professore ordinario di Diritto romano all’Università di Macerata — capovolge il punto di vista e ci conduce nel cuore oscuro del primo Impero: là dove il sangue contava più del diritto.

La domanda che guida la ricerca è tanto semplice quanto dirompente: come si trasmette un potere nato per non essere trasmesso?

Augusto, primo imperatore di Roma, dovette affrontare questo paradosso. Il potere che aveva conquistato — formalmente fondato sul consenso e sulle prerogative repubblicane — non aveva una via giuridica chiara di successione. E così, nel vuoto normativo, si insinuarono strategie, alleanze, adozioni politiche, matrimoni combinati. E tradimenti.

libro gli imperatori mancati

Buongiorno, con la competenza dello storico del diritto e la sensibilità del narratore, ricostruisce queste trame intricate come se si trattasse di un grande romanzo politico. Ma i protagonisti non sono gli imperatori che ce l’hanno fatta — Augusto, Tiberio, Caligola, Claudio, Nerone — bensì coloro che avrebbero potuto diventarlo e non lo furono mai.

Cesarione, figlio di Cleopatra e forse di Cesare, che sfidò Ottaviano. Druso, figlio promesso e mai incoronato. Germanico, amato dal popolo e osteggiato dalle élite. Britannico, figlio legittimo di Claudio, oscurato da Nerone.

Questi “imperatori mancati” ci parlano di un potere costruito e distrutto all’interno della famiglia, in epoche in cui le ragioni del sangue erano più forti della legge scritta.

Il libro, frutto di anni di studio e riflessione, è anche una lezione attualissima su come nascono, si consolidano — e si perdono — le strutture di potere. In un mondo in cui il diritto veniva piegato alle necessità del comando, e dove la parentela era insieme legame affettivo e trappola politica, si gettano le basi di quella che sarà la lunga storia del potere dinastico in Occidente.

Imperatori Mancati non è solo un saggio di storia giuridica: è un racconto sull’ambizione, sulla vulnerabilità del potere e sull’umanità perduta nei corridoi del potere imperiale.