School Memories, il PRIN che valorizza le forme della memoria scolastica 

Marcella Dei, classe 1932, fiorentina di nascita, frequenta le scuole elementari durante gli ultimi anni del regime fascista, contrassegnati dalla deriva totalitaria del regime, dalle leggi razziali e dall’alleanza con la Germania nazista. Il suo primo ricordo è legato alla maestra che le lega il braccio sinistro al banco per “correggerne” il mancinismo. La sua è solo una delle tante video testimonianze proposte nel più ampio portale www.memoriascolastica.it nato per raccogliere le molteplici forme della memoria individuale, pubblica e collettiva in grado di ricostruire il ricordo della scuola di una volta.

Il progetto

Il progetto di rilevante interesse nazionale (PRIN) “School Memories between Social Perception and Collective Representation” nasce dalle unità di ricerca dell’Università di Macerata insieme all’Università degli Studi Roma Tre, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e l’Università di Firenze e da numerosi studiosi di altri atenei italiani. Il progetto focalizza l’attenzione sulla memoria scolastica intesa come pratica individuale, collettiva e pubblica di rievocazione di un comune passato scolastico. L’obiettivo è quello di recuperare l’immagine di scuola impressa nell’immaginario collettivo esplorando le molteplici forme della memoria che permettono di riflettere sulla dimensione culturale complessiva del fenomeno storico.

Nella foto: la maestra Anna Caltagirone e gli alunni e le alunne di San Lorenzo di Treia, Macerata (da Facebook: “Memoria Scolastica”)

La ricerca

Ogni nucleo di ricerca delle università che collaborano si è incentrato su una o più forme della memoria scolastica. Il gruppo di ricerca di Macerata si è concentrato sulla memoria pubblica e ufficiale della scuola e, in particolare, su come lo Stato e gli enti locali hanno ricordato pedagogisti, educatori, insegnanti, donne e uomini di scuola all’interno dell’onomastica viaria e del corredo pubblico urbano di cui si disseminano le città come lapidi, statue, busti, monumenti ma anche monete e francobolli. Il lavoro di ricerca è durato circa due anni e mezzo, nel corso dei quali si è proceduto a censire ben 500 esempi (tra lapidi, statue, busti ecc.) e ad approfondire la memoria storica su circa 270 di essi. In particolare, ci si è concentrati su come, a livello nazionale, sono stati commemorati questi personaggi per il ruolo che hanno svolto e avuto nell’ambito dell’avanzamento della scienza pedagogica a favore della scuola italiana. 

I lavori di ricerca sono racchiusi all’interno del portale online www.memoriascolastica.it, gratuito e accessibile a tutti. Nell’ambito di tale progetto, infatti, sono state realizzate otto banche dati scientifiche che sono diventate dei veri e propri luoghi di pubblicazione periodica (dotati di codici ISSN e raccolte in due volumi) e di ampia disseminazione.

Le banche dati racchiudono le diverse forme della memoria e rappresentazioni della scuola del passato nelle video testimonianze, nelle fonti letterarie, nei diari e nelle autobiografie, nelle illustrazioni e nelle opere d’arte e negli audiovisivi, così come alla descrizione delle decorazioni e onorificenze scolastiche e delle varie forme di memoria pubblica della scuola. Inserendo una parola chiave, il sistema è in grado di lanciare una ricerca che attraversa tutte le banche.

La banca dati

L’ideazione di questo metodo di ricerca estremamente funzionale è stata possibile grazie ad un software1 che consente la descrizione fisica e l’indicizzazione dell’insieme delle fonti. Per la realizzazione, l’Università di Macerata è stata affiancata dalla ditta Elicos s.r.l., con sede a Sforzacosta, che si occupa di progettazione di sistemi informatici. Lo scopo è stato proprio quello di tutelare l’identità e la proprietà intellettuale dei prodotti della ricerca.  

«L’attività è stata molto importante per il nostro Ateneo che ha per vocazione lo studio delle materie umanistiche» spiega Juri Meda, docente di storia della pedagogia di UniMc e coordinatore della Commissione per la progettazione e implementazione delle banche dati. «Non è usuale riuscire ad ottenere un brevetto funzionale alla ricerca storico-educativa utile nell’ambito della didattica universitaria per i corsi di laurea in Scienze della Formazione in tutto il Paese, per i docenti e i dirigenti scolastici di tutta Italia. La collaborazione con una ditta del territorio maceratese ci ha consentito di restituire i risultati della ricerca a un pubblico molto più ampio». 

«La priorità – spiega Meda – è quella di dare continuità all’attività che abbiamo svolto, perché ci siamo resi conto di aver creato una vera e propria infrastruttura di ricerca. Il portale è diventato qualcosa di più di un semplice sito web. Ha contribuito a creare un clima di collettività. L’obiettivo per il futuro è quello di riuscire ad implementare le banche dati inserendo numerose altre schede, frutto dei progetti di ricerca dei giovani ricercatori di tutta Italia».  

Nel dicembre 2022 è stato organizzato il Convegno Internazionale “The School and its many pasts – School Memories between Social Perception and Collective Representation” a coronamento del progetto di ricerca. Gli atti di convegno sono raccolti in quattro volumi disponibili in formato cartaceo e in Open Access scaricabile gratuitamente dal sito web della casa editrice di Ateneo EUM

Il prof. Roberto Sani, principal investigator del PRIN e la prof.ssa Anna Ascenzi, coordinatrice dell’unità di ricerca locale.
  1. Il software, prodotto dalla Elicos s.r.l., è stato registrato presso il Registro pubblico per il software della SIAE con numero di registrazione D000015049 il 10 giugno 2021. ↩︎