Negli ultimi anni, si è parlato moltissimo di intelligenza artificiale, spesso in modo impreciso o allarmistico. Tuttavia, lontano dalle speculazioni, l’AI sta trasformando in profondità interi settori produttivi. Uno su tutti, il retail. Una rivoluzione che parte dal mondo digitale, ma che tocca anche i negozi fisici, ridefinendo l’esperienza d’acquisto in modo radicale.

È in questo contesto che si inserisce il workshop internazionale Retail Vision Overview e Amazon Deep Dive, evento ospitato all’interno della più grande conferenza al mondo del settore dell’Intelligenza Artificiale CVPR a Seattle. Tra le organizzatrici c’è Marina Paolanti, docente e ricercatrice presso l’Università di Macerata. L’evento ha riunito esperti di primo piano, tra cui ricercatori di Amazon, Meta, Tasq.ai e Lighticks, insieme ad accademici riconosciuti nel campo della computer vision, per fare il punto sulle sfide e le opportunità offerte da queste nuove tecnologie nel settore della vendita al dettaglio.

La computer vision sta diventando uno strumento indispensabile nel retail, non solo online, ma anche nei negozi fisici. Parliamo di tecnologie capaci di riconoscere prodotti, tracciare interazioni tra cliente e scaffali, e persino anticipare i bisogni dell’utente attraverso l’analisi visiva.

Uno degli aspetti più innovativi emersi dal workshop riguarda l’integrazione tra computer vision e generazione automatica di immagini e video. Strumenti che stanno rivoluzionando l’e-commerce, migliorando la personalizzazione e l’efficienza, ma che pongono nuove sfide etiche e tecniche. In particolare, nel mondo fisico, è fondamentale affrontare questioni come il riconoscimento accurato dei prodotti – spesso molto simili tra loro – o la gestione dell’introduzione quotidiana di articoli nuovi sugli scaffali.

Anche nel contesto digitale non mancano difficoltà.

Il mondo online ha problematiche proprie, ma molte delle soluzioni si possono trasferire con successo anche nei negozi fisici, creando una sinergia tra reale e virtuale.

Uno degli obiettivi principali dell’incontro, oltre alla condivisione di risultati scientifici e tecnologici, è stato quello di costruire una community internazionale attorno alla retail computer vision, favorendo il dialogo tra aziende, ricercatori e sviluppatori.

In un momento in cui la tecnologia corre veloce, la conoscenza condivisa diventa essenziale.

È fondamentale capire cosa stiamo sviluppando, perché e con quali implicazioni. Solo così possiamo costruire un’innovazione utile, sostenibile e umana.

Il workshop ha segnato un passo importante in questa direzione, dimostrando che, con lo sguardo rivolto al futuro, anche il modo di fare la spesa – e di pensare il commercio – sta cambiando radicalmente.